Paura e Ansia: due emozioni funzionali. Come non soccombere?
Inutile negarlo: la pandemia da Covid-19 ci ha posto in modo netto di fronte a due emozioni che cerchiamo sempre di tenere alla larga o di tenere lontane, ovvero la paura e l’ansia. Ogni giorno, da febbraio, veniamo bombardati da notizie su questo virus, che causano un significativo impatto emotivo non solo su di noi ma sull’umanità intera.
Non solo l’Italia sembra non essere più un luogo sicuro, ma anche tutti quegli ambienti e quelle relazioni che fino a poco tempo fa abbiamo dato per scontate. Il bar sotto casa, un abbraccio con un amico, perfino un bacio con il proprio partner o i propri figli. E soprattutto ora, mentre il ricordo dell’estate sembra sbiadirsi sempre più, la paura e l’ansia tornano a fare capolino nelle vite di tutti noi. Ma conosciamo davvero queste due emozioni? Sappiamo a cosa servono e come dobbiamo comportarci quando ne veniamo assaliti?
La paura ci tiene in vita
Vogliamo partire dal presupposto che la paura è, sicuramente, un’emozione negativa e complessa che molti di noi non vogliono sperimentare. Ma la paura ci tiene in vita. Ci aiuta a superare gli ostacoli perché ci sposta dalla strada quando qualcosa ci sta venendo contro. Non è dalla paura che dobbiamo scappare, ma dal pericolo. Di fronte a questa emozione abbiamo due possibilità di scelta.
La prima è assecondarla e dire: “No! Non sono pronto!“. Distrarci, dunque, e andarcene. In questo caso, la paura da’ luogo a comportamenti più complessi e meno razionali che si trasformano in ansia.
La seconda è guardare la paura e dire: “Questa cosa mi terrorizza, ma non significa che non sia pronto ad affrontarla. Perché io sono ancora qui nonostante quello che sta succedendo. Non voglio smettere di provare questa sensazione, voglio smettere di vivere una vita dove la cosa che mi fa paura mi blocca“.
L’ansia: l’altra faccia della paura
L’ansia è l’altra faccia della paura. Perché se la paura, come detto pocanzi, ci fa fuggire e mettere in salvo da pericoli reali, l’ansia tende a farci avere paura di “pericoli ipotetici“. Come sottolineato da Andrew G. nel suo saggio “Trattamento dei disturbi d’ansia“:
Le persone ansiose tendono a crearsi “pericoli ipotetici” che possono essere illimitati e immodificabili, innescando un’attivazione fisiologica che in assenza di un pericolo imminente non serve più a salvaguardarne la sopravvivenza, come nel caso della paura che dispone ad attacco o fuga, ma determina invece una reazione disfunzionale per il raggiungimento di uno scopo
Quando le emozioni diventano patologiche?
Si può correre il rischio che ansia e paura diventino patologiche. Quando?
- Quando la paura di non raggiungere uno o più degli scopi che ci siamo prefissati scatena ansia per un fallimento, dato insopportabilmente e inaccettabilmente come CERTO.
- Quando il controllo assoluto non si concretizza. Eventualità molto probabile date le variabili possibili in qualsiasi situazione-azione che mettiamo in atto. L’incapacità di non gestire tutte le variabili, condizione assolutamente umana, produce ansia.
- Quando è presente un timore sproporzionato del danno reale o presunto e la tendenza ad ingigantirlo.
- Quando un pensiero ricorrente rimugina in testa senza riuscire ad arrivare all’elaborazione di una soluzione.
Sconfiggiamo insieme la paura e l’ansia!
In questi tempi così difficili, ansia e paura sono sensazioni che davvero in moltissimi stiamo sperimentando. Cosa fare, dunque, quando non si hanno gli strumenti per affrontarle? Il primo passo può essere quello di contattare un esperto che possa aiutarci a comprendere meglio cosa ci accade e come gestirlo al meglio.
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Fonti articolo: centroinrelazione.it